Citterio don Ferruccio
 

Data di nascita: 27/07/1966
Ordinazione sacerdotale: 13/06/1992
A Sondrio dal: 29/07/1994
Alla Collegiata dal: 15/08/2003

  Quando giunge il momento di distaccarsi da una persona a cui si è stati vicini per diverso tempo è naturale pensare ai bei momenti vissuti insieme. Anche se don Ferruccio Citterio percorre solo pochi chilometri lasciando la Parrocchia B.V. del Rosario di Sondrio per assumere l'incarico di coadiutore della Collegiata dei SS. Gervasio e Protasio, uno sguardo al suo operato va dato.
  Don Ferruccio, nato il 27 luglio 1966 a Mariano Comense, viene ordinato sacerdote il 13 giugno 1992 nella Cattedrale di Como ed è membro dell'Associazione "Sacerdoti di Gesù Crocifisso", meglio conosciuta come Opera "Don G. Folci". Dopo un anno di insegnamento e assistenza presso il Preseminario San Pio X in Vaticano viene trasferito alla casa di accoglienza di Valle

di Colorina (SO). Lasciata l'Opera giunge a Sondrio il 29 luglio 1994 per assumere l'incarico di coadiutore della Parrocchia B.V. del Rosario dove ha svolto ininterrottamente il suo ministero sacerdotale sino al recente trasferimento alla Collegiata di Sondrio.
  Uomo umile e schivo, la comunità del Rosario lo ricorda soprattutto per le sue brevi ma intense omelie che lo hanno portato a divenire il commentatore del Vangelo domenicale sulle pagine del giornale settimanale "La provincia di Sondrio" e per il suo impegno nel rifondare il giornalino parrocchiale "Voci di Piazzetta". Le poche parole, sempre pesate, uscite dalla sua bocca sono state l'incoraggiamento per molti parrocchiani. Sono poi diventate famose le gite parrocchiali da lui organizzate per i ragazzi, ma soprattutto gli itinerari culturali per adulti verso la Svizzera o le zone di lingua tedesca da lui predilette. Altro notevole impegno è stato quello, assieme all'ex vicario della Collegiata don Aurelio Pagani, di costituire un gruppo di preghiera secondo lo stile di Taizé che si ritrova ormai da qualche anno ogni terzo sabato del mese presso la chiesa del Rosario. In questi nove anni don Ferruccio ha seguito con molta attenzione anche l'attività di catechesi della quale è delegato zonale, curando soprattutto la formazione spirituale dei catechisti. Dal suo arrivo a Sondrio si è anche trovato impegnato nell'insegnamento della religione cattolica presso gli istituti superiori "Quadrio" e "De Simoni" e le scuole medie "Sassi" e "Ligari". Con qualche difficoltà - tutti abbiamo talenti e carismi diversi - è pure riuscito a seguire sempre le attività oratoriane e ad organizzare diverse occasioni di incontro per bambini e ragazzi fra le quali spicca l'operato col gruppo dei chierichetti che, grazie a don Ferruccio, ha visto, nelle estati dal 1996 ad oggi, undici dei suoi membri fra i ministranti della Basilica di San Pietro in Vaticano.
  Non certo meno importante anche l'impegno e il tempo speso per la Zona Pastorale "Media Valtellina". Da quando ha assunto l'incarico di segretario di zona tutti i sacerdoti hanno potuto apprezzare la sua vicinanza, la sua disponibilità e la puntigliosa precisione organizzativa che lo hanno recentemente portato ad essere eletto come rappresentante dei presbiteri della Zona fra i sinodali.
  Ora si è giunti ad un bivio: la comunità del Rosario prosegue nel suo cammino, mentre don Ferruccio devia sul sentiero parallelo dove avanza l'altra Parrocchia di Sondrio nella quale, certamente, il nuovo vicario verrà accolto e apprezzato per le sue capacità di puntuale organizzatore e preciso esecutore. A noi che lo abbiamo avuto accanto per nove anni non resta che ringraziare lui e il Signore che attraverso di lui ha operato, certi che anche don Ferruccio voglia ringraziare la comunità per l'affetto e la disponibilità di continua crescita che negli anni gli ha offerto. Solo pochi chilometri lo separeranno dai suoi ex parrocchiani e certamente i legami e le amicizie rimarranno vive per continuare ad operare nella messe del Signore.
  Buona continuazione di vita sacerdotale e di operato pastorale don Ferruccio! Anche tu sei entrato fra i vicari che hanno lasciato la loro impronta nella nostra Comunità parrocchiale.

Alberto Gianoli

Tratto da:
"Il settimanale della diocesi di Como"
del 05/07/2003

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